Retrofit elettrico su transfer Picchi: efficienza e 4.0



Retrofit elettrico su macchina transfer Picchi: un caso reale di aggiornamento 4.0

Nel vivace tessuto industriale italiano, le macchine transfer rappresentano ancora oggi un pilastro produttivo per molti settori: automotive, oleodinamica, valvolame, elettrodomestico e molti altri. Tuttavia, la longevità di questi impianti comporta spesso la necessità di interventi di retrofit elettrico e software, fondamentali per garantire continuità operativa, sicurezza e integrazione con i requisiti dell’Industria 4.0. Un esempio emblematico è il caso della macchina transfer Picchi a 7 stazioni, oggetto di un importante intervento tecnico eseguito dai nostri tecnici elettronici​.

Il contesto: una transfer anni ’90 ancora efficiente ma obsoleta

La macchina, installata originariamente nel 1993, presentava evidenti problemi di affidabilità a livello di PLC e interfaccia uomo-macchina. Il sistema di controllo era basato su un Allen-Bradley SLC5/03, ormai soggetto a blocchi frequenti e con componenti non più reperibili sul mercato. Anche l’HMI risultava inadeguata: la tastiera guasta impediva la modifica dei parametri operativi, costringendo gli operatori a soluzioni di fortuna, poco sicure e non replicabili​.

Le criticità: un retrofit fallito e l’esigenza di personalizzazione

Un tentativo precedente di retrofit condotto da una ditta esterna aveva adottato un CNC Fanuc Powermate per la gestione dell’asse rotante. Tuttavia, il cliente ha evidenziato l’inadeguatezza di tale soluzione: l’interfaccia CNC, sebbene affidabile, non era pensata per l’uso intensivo di segnali logici, timer e funzioni custom richieste da una macchina automatica a elevata ciclicità, come appunto un transfer. Il risultato? Una diagnosi macchinosa, un’interazione poco intuitiva e un HMI orientato a tecnici esperti, ma poco pratico per l’utilizzo quotidiano in produzione​.

La nostra soluzione di retrofit elettrico su misura

L’intervento ha seguito una strategia ben strutturata:

  • Rilievo completo dell’impianto esistente, inclusi i segnali del posizionatore Siemens (mantenuto in quanto perfettamente funzionante).
  • Realizzazione di uno schema elettrico aggiornato, mantenendo la numerazione originale dei fili per facilitare il cablaggio.
  • Produzione del nuovo armadio elettrico, affidata a un fornitore specializzato.
  • Installazione e collaudo presso il cliente, con adeguamento dei circuiti di sicurezza alle normative vigenti.
  • Scrittura completa del nuovo software PLC e HMI, progettato su misura per offrire una logica di comando chiara, veloce da interpretare e modificare. Il software precedente, seppur disponibile, non era documentato e incompatibile con le nuove CPU​.

L’esperienza sul campo e il supporto di un esperto Siemens hanno permesso un’interfaccia efficiente con il posizionatore rotativo 6SN611, senza doverlo sostituire. Questo ha ridotto i costi e preservato l'affidabilità di un componente ancora in ottime condizioni.

I benefici concreti del nuovo sistema retrofit

Il nuovo sistema ha portato molteplici benefici:

  • Maggiore affidabilità grazie a componenti moderni.
  • Tempi di intervento ridotti: la nuova HMI consente all’operatore di intervenire rapidamente su timer e logiche macchina.
  • Riduzione degli errori e dei tempi morti grazie a un’interfaccia più intuitiva e adattata al reale utilizzo.
  • Conformità normativa e predisposizione all’integrazione futura in un contesto 4.0.

Il retrofit come strategia per l’industria italiana

Il caso della macchina Picchi si inserisce perfettamente nella tendenza italiana al retrofit e revamping degli impianti transfer. Con un parco macchine installato dagli anni ’80-’90, numerose aziende italiane scelgono oggi il retrofit come alternativa sostenibile e performante rispetto all’acquisto di nuove macchine.

Questa scelta consente di:

  • Mantenere alta la produttività con un investimento contenuto.
  • Adeguarsi alle normative di sicurezza.
  • Integrare progressivamente automazione e digitalizzazione, anche attraverso l’aggiunta di robot di asservimento, come le celle ROBO FEED.

Dalla meccanica al digitale: la spinta del retrofit con ROBO FEED

Il retrofit di macchine transfer si conferma dunque un fattore chiave di competitività per il manifatturiero italiano. Con un mix di conoscenza meccanica, aggiornamento elettronico e interfacce su misura, si possono trasformare impianti datati in risorse produttive moderne, affidabili e interconnesse.

Questo approccio è perfettamente in linea con la filosofia delle soluzioni ROBO FEED: fornire tecnologie su misura per l’automazione industriale, mantenendo un occhio di riguardo verso l’efficienza, la modularità e la sostenibilità degli investimenti

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